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L’italia del Cioccolato

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Il cioccolato è un ingrediente presente in Europa sin dal XVI secolo e con il passare del tempo ha sempre più trovato spazio e accoglimento nelle nostre tavole. Non abbiamo notizie certe su chi realmente fu l’artefice dell’arrivo di questo ingrediente in Italia ma ciò di cui siamo sicuri è che fino al XIX secolo il cioccolato era considerato un prodotto estremamente pregiato e riservato al solo consumo a corte. Il progresso portato nella lavorazione del cacao ne ha poco a poco allargato l’utilizzo nelle ricette più disparate in tutto lo Stivale. Oggi, la maestria tramandata per secoli dai nostri avi ci ha consegnato una ricchissima eredità di ricette tradizionali dove il cioccolato è il vero protagonista. Di seguito vi proponiamo un vero e proprio viaggio attraverso le più caratteristiche prelibatezze al cacao regionali.

MARCHE

Iniziamo dalla nostra Regione, territorio che racchiude in sé una importante tradizione dolciaria legata in modo stretto alla cultura contadina, le cui ricette prediligevano l’utilizzo di prodotti semplici e ben reperibili sul territorio. Oggi grazie anche alla sapienza di maestri del cioccolato marchigiani, il cioccolato è spesso utilizzato in combinazione con tipicità della Regione come “l’anisetta” o le “visciole”.

Ciambellone duro Marchigiano

Questo dolce è da sempre presente in qualsiasi casa marchigiana e in ogni famiglia viene tramandata la propria ricetta. In linea generale deve avere una consistenza friabile e soda, assomigliando più ad una frolla che ad un classico ciambellone soffice. Generalmente farcito con una crema spalmabile al cioccolato, la sua forma di filone di pane ricoperto di granella di zucchero lo rende unico nel suo genere.

3-6-9

Si tratta di un dolce tipico della tradizione di Offida. Le origini del suo nome così peculiare derivano dalla quantità di dosi necessarie a realizzarlo. Come molte altre tipicità della cultura contadina, necessita di pochi semplici ingredienti, ovvero latte, cacao, zucchero e farina.


PIEMONTE

Gianduiotti

Simbolo dell’antica arte dolciaria torinese, sotto la propria sfoglia dorata che lo racchiude nasconde una prelibatezza di cioccolato e pasta di nocciole. La “gianduia” ha origine a Torino nel 1806 e la tradizione vuole che sia stata creata dai cioccolatieri della città che, a causa del blocco economico di Napoleone, necessitavano di “allungare” il costosissimo cacao con la nocciola delle Langhe. Oggi, grazie alla sua forma e sapore unici, il gianduiotto è una delle tipicità più riconoscibili dell’arte culinaria italiana.

Bicerin

Si tratta di una bevanda calda a base di caffè, cioccolato e crema di latte tipica della città di Torino. Nata nel 1793 è stata una delle dirette conseguenze del grande successo del cioccolato in Italia. Composto da caffè, cioccolato e crema di latte, oggi come allora il bicerin rappresenta un vero e proprio must da gustare per chiunque sia in visita nella città sabauda.


VENETO

Baci di Romeo e Giulietta

Pare che questi deliziosi biscotti farciti abbiano avuto origine da un’idea del noto pasticcere veronese Enzo Perlini che nel 1950 decise di realizzare questa prelibatezza per festeggiare San Valentino. Tradizionalmente i baci di Romeo sono chiari, talvolta aromatizzati al cocco, quelli di Giulietta sono invece scuri e preparati con cacao ricoperto da una ganache al cioccolato.

Torta Pazientina

Fu creato nel 1600 a Padova. Il nome pare derivi dal termine “pazienza”, indicando la premura necessaria alla preparazione della ricetta. D’altro canto è anche probabile che sia stata realizzata per la prima volta in un convento nel quale i dolci venivano appunto denominati “pazienze”. Si tratta di una torta stratificata di frolla arricchita da mandorle e nocciole che racchiudono un delizioso pan di spagna al rum, farcito con crema allo zabaione, guarnito con scaglie di cioccolato al gianduia.


LOMBARDIA 

La torta paesana

Chiamata anche torta nera, torta di pane o torta di latte è un dolce tipico della cucina brianzola ed altomilanese, tradizionalmente servita nelle sagre paesane durante il mese di ottobre. Come accade spesso, ogni famiglia possiede la propria ricetta ma gli ingredienti principali sono pane raffermo, latte e cacao. A seconda delle preferenze, può essere infine arricchita con amaretti, uvetta, pinoli o canditi.

Barbajada

Diffusasi a Milano sin dagli anni ’30 si tratta di una tipica bevanda che poteva fungere da accompagnamento per la degustazione di dolci o essere consumata da sola calda o fredda. Negli anni è purtroppo andata scomparendo, tuttavia viene ancora proposta nelle più tradizionali caffetterie milanesi. La sua preparazione prevede l’utilizzo di cioccolato liquido sciolto nell’acqua, caffè, latte o panna. Questi ingredienti vengono frullati sul fuoco così che si possa creare una squisita schiuma.


EMILIA ROMAGNA

Mandorlato di Modigliana

Uno dei primi produttori di questo dolce fu il pasticcere Giuseppe Assirelli che alla fine dell’800 iniziò a realizzare il mandorlato. Oggi è simbolo della gastronomia di Modigliana, piccolo paese nell’entroterra Preappennino Tosco-Romagnolo e viene generalmente consumato nelle settimane prima di Natale. Come molti piatti tradizionali, ogni famiglia possiede la propria ricetta ma gli ingredienti di base sono cacao, mandorle, scorze di cedro e arancia, zucchero di canna ed un mix di spezie.

Torta Tenerina

Questa torta tipica della città di Ferrara deve la propria origine ad una storia d’amore nata a corte sul finire del XIX secolo. L’erede al trono Vittorio Emanuele III doveva sposarsi e sua madre, la Regina Margherita organizzò un incontro con la principessa del Montenegro. In onore di colei che nell’anno 1900 divenne poi la futura regina, si realizzò la “torta tenerina” o “montenegrina”, proprio ad omaggiare la regina d’Italia dal cuore tenero. Oggi è un simbolo della tradizione Emiliana, dalla consistenza morbida e cremosa con cioccolato fondente, burro, zucchero, uova e poca farina, una vera e propria delizia per chi ama il cacao.


ABRUZZO

Parrozzo

La leggenda vuole che il primo ad assaggiare questo tipico dolce tradizionale abruzzese fu Gabriele D’Annunzio che nel 1919 rimase letteralmente estasiato dalla nuova creazione del celebre pasticcere Luigi D’amico che decise di realizzare uno zuccotto alle mandorle ricoprendolo poi di cioccolato. Oggi, nonostante il passare degli anni rimane una prelibatezza da assaggiare nel periodo di Natale nelle storiche pasticcerie d’Abruzzo, e perché no, facendosi trasportare dai versi dannunziani tra un morso e l’altro.

Ciottoli d’Abruzzo

Stiamo parlando dei deliziosi cantuccini al cioccolato che devono il proprio nome ai particolari sassi presenti nei Calanchi di Atri, in Abruzzo. I ciottoli vengono realizzati con mandorle tostate e cioccolato fondente e si presentano come una via di mezzo tra i classici cantucci e i cioccolatini.


MOLISE

Mostaccioli molisani

Le prime testimonianze degli allora chiamati “mustacei” risalgono all’epoca romana e ne possiamo apprezzare la preparazione nel “De Agricoltura” di Catone. Come molti piatti tradizionali, la sua vera origine si perde nel tempo e la leggenda vuole che ad inventarli fu un monaco misterioso che, una volta tramandata la propria ricetta ad un contadino, scomparve poi nel nulla. Ancora oggi queste delizie ricoperte di glassa al cioccolato con un cuore tenero a base di mele cotogne sono un simbolo della tradizione gastronomica molisana da gustare durante le feste natalizie.


BASILICATA

Scorzette lucane

Sono un dolcetto tipico di Bernalda, un piccolo paese in provincia di Matera. Come molte specialità tradizionali, prevedono pochi semplici ingredienti da preparare in poco tempo. Si tratta di una sorta di meringa alla mandorla, parzialmente rivestita con cioccolato fondente e dalla forma a tegola. Sono ottime da servire insieme ad un tè o un caffè per un momento di estrema dolcezza durante la giornata.

Calzoncelli di Natale

Detti anche “pasticelle di Natale”, sono una specialità per le feste in tutta la Basilicata. Dalla forma potrebbero ricordare dei ravioli ma i due strati di pasta racchiudono una deliziosa farcia di castagne, cioccolato, spezie e del liquore a piacere. Vengono tradizionalmente serviti come dessert alla fine del pasto o come accompagnamento per un tè a metà pomeriggio.


PUGLIA

Mandorle atterrate

Questa tipicità viene tradizionalmente preparata nel periodo natalizio e prevede due ingredienti principali: mandorle non tritate e cioccolato. Le origini non sono note ma pare che il nome derivi dal colore che può ricordare la “terra” o dal termine “attorrate” che nell’antichità stava a significare “tostato” o “abbrustolito”. Oggi sono una delizia tradizionale in tutta la Provincia di Foggia da gustare nei periodi più freddi dell’anno.

Castagnelle Pugliesi

Originarie della città di Bari, sono dolci molto amati da preparare per le festività Natalizie. La ricetta originale prevede pochi ingredienti: farina, zucchero, mandorle, cioccolato, cannella, cacao e buccia di limone e arancia grattugiati. Si tratta di una preparazione che richiede molta precisione ed accuratezza ma il risultato sono biscotti dal sapore unico ed inimitabile.


CAMPANIA

Torrone dei morti

Si tratta di un dolce che, contrariamente a quanto potrebbe far pensare il suo nome è in realtà una prelibatezza morbida e cremosa, generalmente ripieno di cioccolato e nocciole e dalla forma che ricorda vagamente un “tauto”, ovvero una bara in dialetto napoletano. Il torrone dei morti viene infatti preparato generalmente in occasione di Ognissanti, nei primi giorni di novembre in omaggio al viaggio verso l’aldilà delle persone a noi care che sono venute a mancare.

Ministeriale

Questo cioccolatino fondente a forma di medaglione ripieno di crema al liquore nasce nel 1905 come omaggio del pasticcere Francesco Scaturchio alla sua amata Anna Fougez. Il successo di questo cioccolatino fu una spinta per provare ad affermarsi come fornitore della casa reale. L’iter burocratico al quale si dovette sottoporre lo portò poi a scegliere l’attuale nome di ministeriale.


SICILIA

Totò Siciliani

La creazione dei Totò pare che si debba ad un giovane fornaio di nome Salvatore che, addolorato per la scomparsa di una persona cara, ideò questa delizia in suo onore. Oggi è infatti ancora tradizione preparare questi dolcetti in occasione della celebrazione dei defunti. Sono dolcini simili a dei biscotti ma dall’impasto molto più morbido ricoperti di una ricca glassa al cioccolato.

Torta Savoia

Questo dolce tipico venne creato in onore della Sicilia al Regno d’Italia. Si dice infatti che venne per la prima volta preparata da alcune suore benedettine che inserirono tra gli ingredienti le nocciole piemontesi, in onore della casa Savoia. Ancora oggi molto apprezzata, questa torta è composta da strati di biscuit alternati a una crema ai tre cioccolati e nocciole, una bagna al rum e ricoperta infine da una splendida glassa lucida che le dona eleganza e raffinatezza.


SARDEGNA

Gueffus ricoperti al cioccolato e mirto.

Detti anche sospiri di Ozieri sono una tipicità a base di mandorle, miele e zucchero della tradizione sarda. Tradizionalmente venivano preparati in occasioni importanti come la nascita di un bambino o per fidanzamenti e matrimoni. In base alle preferenze, possono essere ricoperti di glassa bianca o con una ganache al cioccolato aromatizzato al mirto.


TOSCANA

Torta coi bischeri

È un dolce tradizionale della zona di Pisa ricco di cioccolato fondente, riso, cacao, uvette, canditi e pinoli ricoperti da una frolla decorata con i “bischeri”, delle punte fatte di pasta a mo’ di corona. Le origini della torta risalgono addirittura al 1500 quando a Pontasserchio, a seguito di un miracolo iniziarono ad accorrere numerosi fedeli in pellegrinaggio. Per concedere loro un ricco ristoro si creò questo speciale dolce che ancora oggi è riconosciuto come uno dei simboli gastronomici dell’area.

Torta ricciolina del Monte Amiata

Tradizione vuole che agli inizi del XX secolo una pasticceria toscana decise di variare la classica torta ricciolina, sostituendo la tradizionale copertura di tagliolini con una più ricca meringa ricoperta di cioccolato fuso. Il risultato fu la creazione di un dolce rustico golosissimo a base di pasta frolla, crema alle nocciole, cioccolato e frutta secca da gustare per concludere un pranzo o una cena in compagnia.


LAZIO

Pangiallo romano

Le origini di questo dolce pare risalgono alla Roma imperiale. Era infatti uso prepararlo il giorno del solstizio d’inverno come buono auspicio per il ritorno delle lunghe giornate di sole. Con il passare dei secoli gli ingredienti hanno subito molte modifiche e oggi prevede principalmente frutta secca, miele, cioccolato e cedro candito.

Casata di Pontecorvo

Pare che questo dolce sia stato preparato per la prima volta in onore della visita del Papa alla città di Pontecorvo, sede all’epoca dell’enclave pontificio. È sostanzialmente un dolce leggermente salato a base di uova, sale, formaggio di pecora senza sale, cannella, cedro e cioccolato fondente e viene preparato tradizionalmente durante le festività pasquali.


UMBRIA

Crescionda spoletina

Si tratta di una tipicità della di Spoleto tramandata di generazione in generazione dalle famiglie della zona. La preparazione di questo dolce è decisamente cambiata nel tempo e le interpretazioni sono un vero e proprio oggetto di sfida tra le case. Gli ingredienti di base sono comunque pressocché gli stessi, ovvero cioccolato, latte, uova, zucchero, biscotti, buccia di limone, olio e farina di grano.

Pasta dolce

Questo piatto tradizionale umbro è una vera e propria pasta lunga fatta in casa senza uova che, a differenza dei più classici sughi di accompagnamento, viene condita con cioccolato, noci tritate, limone, liquore e pane grattugiato. Veniva tradizionalmente consumato in occasione delle festività invernali insieme a tutta la famiglia.


LIGURIA

Baci di Alassio

Sono una delle tipicità più rappresentative della Riviera Ligure di Ponente. Questi dolcetti devono la propria origine a Rinaldo Balzola che ne brevettò la ricetta nel lontano 1919. Per realizzarli occorrono nocciole e cacao che lavorati nel giusto modo danno vita a un impasto morbido non troppo dolce. L’unione di questi dischetti in un vero e proprio “bacio”, danno vita ad una specialità dal gusto unico e inimitabile.


CALABRIA

Susumelle

Parliamo di un dolce tipico della tradizione natalizia calabra. Vengono realizzati con miele, spezie e ricoperti da cioccolato fondente. L’origine pare risalga alla Magna Grecia ma non abbiamo vere e proprie fonti certe. Ciò che sappiamo è che, in base alla destinazione, prendevano il nome di “susumelle nobili”, “dello zampognaro” o ancora se fossero destinate al clero, erano chiamate “susumelle del buon cammino”.


FRIULI VENEZIA GIULIA

Salamina al Cioccolato di Cividale del Friuli

Si tratta di un dolce tipico della tradizione friulana, preparato originariamente nel XIX secolo dalle massaie che inventarono la salamina con l’obiettivo di riutilizzare i biscotti secchi avanzati. Oggi è una prelibatezza apprezzata in tutta la regione soprattutto durante le festività natalizie e prevede biscotti, cioccolato, burro, zucchero, uova e una ricca glassa al cioccolato fondente come ricopertura.


TRENTINO ALTO ADIGE

Cuore di castagne dell’Alto Adige.

La storia di questo dolce risale al 1948 quando una famiglia di Bolzano decise di offrire qualcosa di speciale per la loro festa di fidanzamento. Il risultato fu talmente sorprendente che in breve tempo in tutta la città si iniziò a parlare dei cuori di castagne. Si tratta di dolcetti a forma di cuore preparati con un impasto a base di crema di castagne, ricoperti da cioccolato fondente e impreziositi da un ciuffetto di panna montata.

Canederli dolci dal cuore di cioccolato fondente.

Queste piccole perle sono probabilmente meno note rispetto ai più classici canederli salati ma il risultato rappresenta una vera e propria delizia per il palato. Sono composti da un impasto a base di ricotta e pane bianco aromatizzato da scorza di limone e pochissimo zucchero. Nel centro, per aggiungere dolcezza, vengono infine aggiunte delle gocce di cioccolato fondente di qualità.


VALLE D’AOSTA

Crema di Cogne

La crema di Cogne è un dolce al cucchiaio semplice da preparare ed ideale da servire in accompagnamento dei biscotti “tegole” valdostane. L’origine di questa specialità pare risalga al 1600 grazie alla maestria di una massaia del paese che tenne però per sé la ricetta originale. Oggi infatti numerose sono le varianti del dolce ma tutte prevedono l’utilizzo di cioccolato, panna, uova, rum e nocciole tritate.

Baci di Nus

Sono tipici del paese di Nus, da cui prendono in nome. Per forma e consistenza possono apparire molto simili ai più famosi “baci di dama” ma la differenza sostanziale sta nelle noci, vere e proprie protagoniste di questo dolce. La semplicità degli ingredienti e la golosità del cioccolato che li unisce li rende una vera e propria prelibatezza da gustare.

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Come riconoscere un cioccolato di qualità

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Come riconoscere un cioccolato di qualità

Fondente, al latte o ancora aromatizzato, ognuno di noi ha le proprie preferenze per ciò che riguarda il cioccolato. A prescindere dal gusto, siamo davvero in grado di riconoscere un buon cioccolato? È bene ricordare innanzitutto che ciascuna varietà di cacao contiene centinaia di composti aromatici che, se combinati nelle giuste dosi, sono in grado di creare aromi e profumi sempre nuovi ed inebrianti. Il compito di un buon cioccolatiere artigianale è quindi quello di esplorare con tecnica e dedizione le nuove frontiere del sapore. La sapienza di un ottimo mastro cioccolatiere, unita all’utilizzo di materie prime selezionate sono le fondamenta per creare prelibatezze di cioccolato senza paragoni. Di seguito analizzeremo alcuni degli aspetti principali da tener conto per saper riconoscere un cioccolato di qualità.

L’Importanza degli ingredienti

Burro di cacao: è il principale ingrediente per ottenere un cioccolato di ottima qualità. Si tratta di un grasso estratto dai semi di cacao, attraverso un processo di pressatura ed esposizione ad elevata temperatura. Una volta lavorato può apparire simile in aspetto e consistenza al burro tradizionale ma due caratteristiche lo differenziano in modo sostanziale: oltre ad offrire gusto e aroma diversi, il burro di cacao si scioglie ad una temperatura maggiore, permettendo di ottenere un cioccolato in grado di mantenere la propria forma a temperatura ambiente e di sciogliersi poi in bocca. Altra sostanziale divergenza è l’assenza di colesterolo e la presenza di antiossidanti i quali contribuiscono a prevenire malattie legate al sistema cardiovascolare.

Pasta di cacao: è la vera essenza del cioccolato, grazie al quale vengono trasmessi gli aromi e le sfumature del prodotto finale, ottenuta dalla macinazione e tostatura dei semi del cacao. Uno degli aspetti fondamentali di cui tener conto nella scelta di un ottimo cioccolato fondente è quindi l’alta presenza in percentuale di questo ingrediente che può variare dal 55% al 70%, al di sopra di queste quantità potremmo invece parlare di cioccolato extra-fondente.

Zucchero: sebbene si tratti di un ingrediente decisamente meno salutare, la normativa impone che il cioccolato, per definizione debba contenere almeno l’1% di zucchero, altrimenti staremmo parlando di “massa” di cacao 100%. Generalmente in un cioccolato fondente di qualità lo zucchero si trova al secondo o terzo posto nella lista degli ingredienti, contenuto in differenti quantità in base alla tipologia.

La lavorazione

L’aspetto che possiamo definire cruciale per la creazione di un cioccolato di altissima qualità è la lavorazione degli ingredienti. La trasformazione dalla fava alla tavoletta non può infatti essere definita come un mero processo di produzione standardizzato bensì una vera e propria arte culinaria, frutto di un connubio perfetto tra le materie prime selezionate e la dedizione e professionalità del maestro cioccolatiere. Il processo inizia con il concaggio, attraverso il quale il cioccolato raffinato viene costantemente miscelato così da assottigliarne le particelle e renderlo una poltiglia. Si procede poi al temperaggio, grazie al quale il cioccolato viene spalmato e raggruppato su un piano di lavoro fino a raggiungere i 28°, così da creare uno shock termico e favorire la formazione di cristalli che permetteranno di ottenere in breve tempo un cioccolato solido e lucente.

Un viaggio sensoriale

Un ottimo metodo per saper riconoscere un cioccolato di qualità è quello di iniziare a praticare una vera e propria “degustazione consapevole”, affidandosi ai propri cinque sensi.

UDITO Ancor prima di passare all’assaggio, possiamo apprezzarne la qualità dal modo in cui si spezza. Un ottimo cioccolato si spacca infatti provocando un rumore secco e deciso, senza lasciare grumi di polvere di cacao.

OLFATTO Un fattore determinate nella pregevolezza del cioccolato arriva direttamente dal nostro naso. Un profumo intenso e avvolgente di cacao con eventuali declinazioni speziate o fruttate sono sinonimo di alta qualità. Un eccessivo aroma di cacao potrebbe invece voler dire che la tostatura non sia stata eseguita correttamente.

VISTA Analizzando il nostro cioccolato si può notare immediatamente come un ottimo cioccolato si presenti alla vista di colore lucido, brillante ed omogeneo. Se, d’altro canto, notiamo macchie biancastre e un colore pallido o spento, vuol dire che il cacao non è stato temperato nel modo più corretto, perdendo di qualità.

TATTO Toccando il nostro cioccolato risulta evidente come una consistenza liscia e levigata senza traccia di imperfezioni sia sinonimo di qualità del prodotto. Una pasta non omogenea con la presenza di bolle, striature o macchie è invece segnale di una insoddisfacente lavorazione e di una conservazione non corretta.

GUSTO Arrivando infine all’assaggio, potremo notare come il cioccolato di qualità si distingue innanzitutto per la sua scioglievolezza. Assaporandolo lentamente si sprigioneranno infatti tutti gli aromi del cacao senza lasciare sensazioni grasse al palato o grumi in bocca. Nel caso si vogliano gustare più tipologie di cioccolato, consigliamo di bere un sorso d’acqua tra un assaggio e l’altro, così da poter percepire in modo più intenso le differenze di aromi e spezie che generalmente persistono per diversi minuti dopo la fine della degustazione.

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Cioccolato, il “cibo degli Dei”

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CIOCCOLATO, IL “CIBO DEGLI DEI”

Il cioccolato, quel quadratino dolce e appagante che di tanto in tanto ci concediamo durante la giornata viene spesso associato ad un vizio poco salutare, soprattutto per la linea. In realtà, sin dagli albori il cacao ha rappresentato un ingrediente simbolo di saggezza ed energia, comunemente utilizzato durante i riti più sacri. Non a caso, nel 1753 il naturalista svedese Carl von Linné che per primo ne studiò la pianta, lo definì “Theobroma”, parola latina che sta per “cibo degli dei”.

Negli anni numerosi studi scientifici in tutto il mondo hanno confermato le molteplici proprietà benefiche del cioccolato sia dal punto di vista mentale che fisico. Occorre però fare una premessa: ciò di cui stiamo parlando fa riferimento a prodotti di altissima qualità a basso contenuto di zuccheri, quelli sì dannosi alla salute. Per poter godere dei numerosi benefici è quindi preferibile scegliere un cioccolato fondente che contenga almeno il 70% di cacao. Vediamo di seguito le proprietà che lo rendono un alimento unico e salutare:

UNA VERA E PROPRIA CARICA DI ENERGIA

Grazie alla presenza di teobromina, un alcaloide simile alla caffeina, l’assunzione di quantità moderate di cioccolato al mattino permette di contrastare stanchezza e affaticamento. Il cioccolato fondente ad alto contenuto di cacao rappresenta inoltre una ricca fonte dal punto di vista nutrizionale poiché contiene numerose fibre e minerali quali ferro, magnesio, rame e manganese, sostanze molto utili anche nel sostenere i processi metabolici di ciascuno di noi. Essendo piuttosto calorico, occorre prestare attenzione alle quantità giornaliere da assumere. Studi scientifici hanno infatti confermato che il consumo di 10 – 30 grammi di cioccolato fondente sono sufficienti per poter beneficiare di tutte le sue proprietà senza essere una minaccia per la linea.

UN AMICO PER IL CUORE

Recenti studi hanno confermato come l’assunzione giornaliera di cioccolato fondente a basso contenuto di zuccheri possa radicalmente diminuire i rischi di sviluppare malattie cardiache. Ricco di flavanoidi, potenti antiossidanti naturali in grado di migliorare il nostro sistema cardiovascolare, il cacao può generare effetti antinfiammatori e anti-trombotici, aiutando a prevenire la formazione di coaguli di sangue. L’assunzione di porzioni moderate di questo ingrediente unico contribuirebbe infatti ad incrementare la flessibilità dei vasi sanguigni, alleviando la rigidità delle arterie e migliorandone la funzione. Da ciò ne deriva una riduzione del rischio di arteriosclerosi, una problematica che si verifica quando l’accumulo di placca e grassi sulle pareti interne delle arterie limita il flusso sanguigno.

UN TOCCASANA PER LE FUNZIONI CEREBRALI

Consumare quantità moderate di cioccolato di alta qualità a bassi contenuti di zucchero può contribuire a migliorare le funzioni cognitive a tutte le età. Numerose ricerche hanno infatti confermato che l’alta concentrazione di teobromicina può incrementare in modo significativo la concentrazione e la capacità di elaborare ed apprendere nuove informazioni. In particolare, nei soggetti anziani con lieve decadimento cognitivo è stato riscontrato un miglioramento in termini di memoria e fluidità verbale.

RIDUCE IL COLESTEROLO CATTIVO E AUMENTA QUELLO BUONO

Grazie all’elevata presenza di flavonolidi il cacao aiuta a ridurre significativamente il colesterolo LDL ossidato, ovvero quello cattivo, aumentando i livelli di colesterolo HDL, vale a dire quello buono in soggetti con problemi di colesterolo alto. È ormai noto infatti come l’abbondanza di questo potente antiossidante possa contribuire significativamente nella riduzione dell’insorgenza di malattie cardiovascolari. Come sempre, i fattori da tenere in considerazione sono: la qualità del cioccolato fondente, meglio se artigianale; il basso contenuto di zuccheri e la moderazione nell’assunzione quotidiana.

UNA PROTEZIONE DAI RAGGI UV

Sorprendentemente, l’alta concentrazione di flavonolidi permette al cioccolato fondente di agire come protezione solare naturale. È stato dimostrato infatti come questi amminoacidi riescano ad innescare un vero e proprio effetto bioattivo sulla pelle, aumentandone spessore e capacità di idratazione. Recenti ricerche mediche hanno inoltre dimostrato come un consumo per lunghi periodi di tempo di cioccolato fondente di alta qualità sia in grado di creare una maggiore resistenza ai danni derivanti dall’esposizione ai raggi UV, riducendo il rischio di tumori alla pelle.

UN ALLEATO PER IL BUONUMORE

Il cacao nella sua forma più pura contiene numerose sostanze in grado di influenzare la nostra psiche. Elementi quali la feniletilammina e l’anandamide, comunemente prodotti naturalmente dal nostro corpo mentre prova sensazioni di piacere, favoriscono infatti il miglioramento del nostro stato mentale, attenuando fenomeni quali la depressione e l’ansia. Il cacao è inoltre ricco di triptofano, amminoacido precursore della più nota serotonina (altrimenti detta “ormone della felicità”) ed è quindi in grado di stimolare uno stato di calma e felicità. In sintesi possiamo affermare come il consumo di quantità moderate di un cioccolato fondente di alta qualità agisca in soggetti sani come una sorta di “antidepressivo naturale” capace di intervenire direttamente nell’organismo portando serenità e buon umore.

POTENTE ANTI-AGE

Diversi studi specializzati hanno confermato come il cacao sia un ottimo alleato nei trattamenti di bellezza. Grazie alla presenza di una sottocategoria di flavonolidi chiamati catechine, il consumo di cioccolato fondente di alta qualità è infatti in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi che provocano l’invecchiamento cellulare e la comparsa delle rughe. Altro elemento presente da cui trarre beneficio è il manganese, sostanza utile a supportare la produzione di collagene, la ben nota proteina che aiuta a mantenere la pelle giovane e sana.

MIGLIORA LA PRESTAZIONE SPORTIVA

Mangiare quantità moderate di cioccolato fondente di alta qualità prima di svolgere attività sportiva permette di incrementare la resistenza, riducendo la percezione dello sforzo fisico. Sostanze quali l’epicatechina sono infatti un valido aiuto nell’accelerare il metabolismo aumentando l’apporto di sangue ai muscoli. Gli antiossidanti presenti in questo alimento unico permettono inoltre di ridurre l’infiammazione muscolare, rendendo il consumo di cioccolato un ottimo supporto per il recupero post allenamento.

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